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Il termine evidence-based medicine (EBM) venne pubblicamente
usato per la prima volta sul JAMA nel 1992. Tuttavia, la definizione
più spesso impiegata per descrivere l'evidence-based medicine è quella
fornita da David Sackett in evidence-based
medicine: what it is and what it isn't sulle colonne del British
Medical Journal nel 1996: «L' EBM è l'uso coscienzioso,
esplicito e giudizioso della migliore evidenza disponibile nel prendere
decisioni sulla gestione del singolo paziente».
Nota in Italia come "medicina delle prove di efficacia" o "medicina
basata sulle evidenze", nasce dal tentativo di rispondere all'interrogativo
posto da un caso clinico o da un problema clinico-terapeutico con una valutazione
critica delle informazioni disponibili ed utilizzando criteri espliciti e
riproducibili. Per favorire l'individuazione delle migliori evidenze da parte
dei clinici, la EBM ha definito una gerarchia delle fonti di conoscenze in
medicina; pur rimandando alla consultazione diretta della cosiddetta "piramide
delle evidenze", ricordiamo che le fonti più affidabili per
la EBM sono nell'ordine le revisioni sistematiche, le sperimentazioni
controllate randomizzate, gli studi di coorte,
gli studi di esito, gli studi caso-controllo e le serie di case report.
Ad oltre dieci anni dalla esplicitazione del metodo della medicina delle
prove di efficacia, ha scritto Luigi Pagliaro sul Bollettino
di informazione sui farmaci che l'EBM «appare come un contributo
necessario alle scelte terapeutiche, anche se incompleto per la mancanza
di riferimenti di fisiopatologia e di farmacologia, non raramente necessari
per adeguare i trattamenti alla variabilità clinica della patologia. È certamente
auspicabile che il suo impatto sulla pratica medica sia implementato, anche
come antidoto parziale alle influenze promozionali dell'industria sulla letteratura
medica. Questo sarà possibile se si renderà più facile
e rapido l'accesso alle "evidenze" (e a questo potrebbe contribuire
il continuo progresso dell'informatica); se l'apprendimento della metodologia
delle sperimentazioni terapeutiche potrà avere inizio nei più recettivi
anni pre-laurea ed essere mantenuto attivo da programmi di educazione continua
post-laurea; se prevarrà nell'EBM la tendenza a integrarsi come una
delle componenti della expertise del medico, e non a proporsi come un improbabile "nuovo
paradigma" della medicina».
Efficacia ed efficienza
Nel 1972 viene pubblicato il libro di Archibald Cochrane, Effectiveness
and efficiency: random reflections on health services. Se le parole
sono pietre, Archie - come lo chiamano molti - avrebbe fatto fortuna come
cavatore. "È di certo una grossa colpa della professione medica",
scriveva, "che non si sia ancora riusciti a produrre un meccanismo per
il quale le conoscenze sull'efficacia degli interventi vengono controllate
periodicamente in modo critico nel loro insieme e per il quale la ricerca
futura sia pianificata sapendo con esattezza quali sono sul serio le questioni
controverse". E il messaggio dello studioso era che "non si può raggiungere
l'efficienza senza passare per l'efficacia. In altre parole non
si può pensare di aumentare l'efficienza se coloro che devono
acquistare o pianificare prestazioni da garantire agli utenti del servizio
sanitario nazionale non sono in grado di distinguere ciò che è efficace
da ciò che non lo è".
Dall'introduzione di Chris Silagy
Efficacia
ed efficienza (PDF: 68 Kb)
Tratto da "Efficienza
ed efficacia. Riflessioni sui servizi sanitari" di
A.L. Cochrane. Roma, Il Pensiero Scientifico Editore,
1999.
Come leggere le linee-guida e le revisioni sistematiche
I lettori sono avvertiti! I segreti dell'informazione sanitaria basata sull'evidenza
clinica sono qui svelati. Coloro i quali sapranno apprenderli diverranno
capaci di aiutare i medici a fornire una migliore assistenza ai propri
pazienti e gli individui ad aver maggior cura della propria salute. Quale
migliore via per evitare la tragedia di individui costretti a languire,
pur in mezzo a tanta abbondanza, solo perché sia loro che i loro
medici non sono in grado di ottenere la migliore delle evidenze che invece
può, e dovrebbe, essere immediatamente disponibile o facilmente
ottenibile a richiesta?
Dalla presentazione di R. Brian Haynes
Revisioni
sistematiche (PDF: 413 Kb)
Linee-guida
di pratica clinica (PDF: 425 Kb)
Tratto da "Guida
alla evidence-based medicine. Come ricercare le informazioni
in medicina " di A. McKibbon. Roma, Il Pensiero Scientifico
Editore, 2000.
Come leggere un Clinical trial
Gli studi clinici costituiscono un progresso fondamentale nella storia dello
sviluppo e della valutazione di terapie efficaci. Tuttavia, ci sono ancora
troppi studi che non riflettono standard accettabili e l'interpretazione
delle ricerche cliniche è lontana dall'essere una scienza esatta. È invece
essenziale che qualsiasi trattamento potenzialmente innovativo venga sottoposto
ad una valutazione quanto più possibile rigorosa, oggettiva e imparziale
e che venga attuata ogni possibile strategia per evitare errori sistematici
e distorsioni nella selezione dei pazienti, nella gestione, nel follow-up
e nella valutazione dei risultati di alto livello nella ricerca clinica.
Interpretazione
di un rapporto su uno studio clinico (PDF: 45 Kb)
Tratto da "La
sperimentazione clinica. Principi fondamentali" di
B. Pitt, D. Julian, S. Pocock. Roma, Il Pensiero Scientifico
Editore, 2000.
Come preparare e presentare un caso
clinico
I case report sono centrati sul paziente individuale, sul procedimento e
sulle capacità cognitive del medico; la evidence-based medicine (EBM)
privilegia la ricerca su gruppi di casi (gli RCT includono spesso migliaia
e talora decine di migliaia di pazienti), la scelta razionale dei trattamenti,
e la ricerca di informazioni nella letteratura medica. Milos jenicek si è posto
l'obiettivo di coniugare questi due indirizzi complementari. Il suo libro
insegna come selezionare, presentare e commentare un case report, dalla presentazione
clinica alla diagnosi e alla terapia, e come supportare i passaggi decisionali
dell'intero processo secondo i criteri della EBM. Si tratta di un obiettivo
assai ambizioso, che è quello di collegare l'insegnamento della medicina "della
media" con la medicina dell'individuo.
Dalla presentazione di Luigi Pagliaro
L'importanza
della presentazione di un caso o della casistica in medica moderna (PDF:
36 Kb)
Come preparare
un report di caso singolo (PDF: 116 Kb)
Esempio
commentato di un case report clinico (PDF: 65 Kb)
Tratto da "Casi
clinici ed evidence-based medicine. Come preparare e
presentare case report " di M. Jenisek. Roma, Il
Pensiero Scientifico Editore, 2001.
Inibitori della Cox-2: impiego clinico
nell'anziano
Tra tutti gli interventi medici la prescrizione di farmaci è certamente
uno dei più frequenti: una corretta pratica prescrittiva non solo
consente di sfruttare al meglio le potenzialità del farmaco e di prevenire
le reazioni avverse, ma può anche contribuire a ridurre la spesa sanitaria.
Con particolare riferimento alle patologie osteoarticolari, gli Autori ci
propongono in questo libro un'ampia revisione della più recente letteratura
con alcune riflessioni sull'impiego, l'efficacia e i rischi delle principali
strategie terapeutiche nel soggetto anziano. Solo una visione integrata dei
bisogni di salute della popolazione geriatrica e dell'appropriatezza delle
cure consente un'analisi dell'impatto complessivo prodotto dalla "risorsa
farmaco".
a
cura di Davide Gatti e Silvano
Adami:
Inibitori
della COX-2: impiego clinico nell'anziano (PDF: 226
Kb)
Tratto da "Le
malattie osteoarticolari. Quali farmaci per l'anziano?" a
cura di A. Pilotto, S. Adami. Roma, Il Pensiero Scientifico
Editore, 2003
Il danno da FANS nell'anziano
La rivoluzione epidemiologica, secondaria alla rivoluzione demografica che
ha indotto l'invecchiamento della popolazione nei Paesi industrializzati,
ha spinto la Medicina Clinica ad affrontare da un punto di vista gerontologico-geriatrico
molte malattie e problemi clinici altamente prevalenti negli ultrasessantacinquenni.
(...) Si tratta di pazienti che, per la loro complessità clinica
e soprattutto per essere affetti da più patologie cronicodegenerative,
hanno spesso bisogno di un'assistenza di tipo continuativo ma soprattutto
richiedono una valutazione globale, attraverso l'utilizzo di strumenti
di valutazione multidimensionale, con i quali sia possibile individuare
le patologie e/o i problemi presenti nel singolo caso clinico, stabilire
la gerarchia clinica degli stessi e definirne il piano individuale terapeutico-riabilitativo.
Dalla presentazione di Franco Rengo
Epidemiologia
del danno gastroduodenale da FANS (PDF: 70 Kb)
Tratto da "L'anziano
e le malattie delle alte vie digestive" di A. Pilotto.
Roma, Il Pensiero Scientifico Editore, 2001.
Valutazione economica dei Coxib vs Fans
Per poter allocare al meglio le risorse a disposizione, è necessario
porre in essere strumenti e strutture di analisi in grado di raccogliere
dati e valutare l'efficacia di ciascuna attività sanitaria in
relazione al complesso sistema del percorso terapeutico del paziente.
L'obiettivo di questo manuale è di presentare un modello dinamico
per la gestione della pratica clinica, finalizzato all'efficienza ed
all'equità del servizio assistenziale, realizzato con un apporto
congiunto di competenze diverse e basato sulla raccolta, l'analisi e
la valutazione dell'informazione relativa al paziente.
a
cura di Gianluca Baio e Gianni
Cortesi:
Una
valutazione economica dell'impiego del Rofecoxib vs FANS (PDF:
285 Kb)
Tratto da "Valutare
l'efficacia degli interventi in sanità. Guida
alla raccolta ed alla gestione dei dati clinici ed amministrativi" di
L. Degli Esposti, G. Valpiani, G. Baio. Roma, Il Pensiero
Scientifico Editore, 2002. |
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