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Gruppo di Lavoro Ortopedia Basata sulle Prove di Efficacia
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  La Clinical Governance in Ortopedia e Traumatologia

A cura di Emilio Romanini, Università degli Studi "La Sapienza" di Roma

Il tema del governo clinico è stato recentemente oggetto di una iniziativa della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, fortemente voluta dall’attuale past-president Vittorio Monteleone. Nel corso del 2004 in una serie di incontri articolati nelle aree Nord-Centro-Sud si è sviluppato il progetto La Clinical Governance in Ortopedia e Traumatologia, un percorso formativo in due moduli rivolto a chirurghi ortopedici di 150 divisioni (50 per ogni area) curato da un panel di esperti identificati dal Direttivo SIOT. Due argomenti di elevato interesse clinico-chirurgico, la frattura esposta di gamba e la protesi totale di ginocchio, sono stati valutati allo scopo di confrontare, attraverso un’analisi condotta presso le Unità Operative di Ortopedia e Traumatologia dai consulenti della GSO srl, lo stato attuale della pratica clinica nelle strutture coinvolte e confrontarla con gli standard proposti dalla letteratura.

Il GLOBE è stato coinvolto nel progetto quando è emersa la consapevolezza che competenze cliniche e metodologiche erano ugualmente necessarie per la valutazione delle migliori evidenze disponibili e, pur nei limiti temporali concessi (poche settimane di preavviso), è riuscito a fornire un contributo fattivo in tema di ortopedia e traumatologia basate su prove di efficacia. Nelle sessioni del II modulo è stato così possibile confrontare i dati emersi dall’analisi dei questionari compilati dalle Unità Operative con le evidenze disponibili sui due temi prescelti, per valutare il divario esistente tra letteratura e pratica clinica, avviando il dibattito sulla definizione di percorsi "ideali", ispirati alla validità e alla appropriatezza degli interventi.

La prima riunione, svoltasi a Milano per i partecipanti dell’area Nord, è stata curata per il GLOBE da Gustavo Zanoli e ha avuto uno sviluppo incentrato principalmente su questioni metodologiche. Tempi e modalità del percorso di elaborazione di una revisione sistematica e di linee-guida basate su evidenze, ben maggiori di quelli garantiti dalla pur lodevole iniziativa in oggetto, sono stati argomento di dibattito e riflessione, e sono state sottolineate solo le conclusioni principali della ricerca clinica prendendo in esame alcune "certezze" attuali tratte dalle prove di efficacia disponibili come spunto di discussione. Per le aree Centro e Sud, Roberto Padua ed Emilio Romanini hanno affrontato invece separatamente i due argomenti oggetto dello studio (fratture, Padua; protesi, Romanini) cercando, grazie al maggiore lasso di tempo disponibile, di restituire ai partecipanti, oltre alle considerazioni sul metodo, anche un percorso clinico più completo. Ciò è apparso possibile in misura maggiore per l’argomento "ortopedico", la protesi di ginocchio, che, specie nella sessione dell’area Sud di Napoli, ha fornito le basi per un’attenta analisi delle aree di sovrapposizione e di scostamento tra prove di efficacia e risultati della valutazione delle Unità Operative.

Abbozzando un commento conclusivo all’iniziativa (consci del palese conflitto di interessi causato dalla pubblicazione di queste considerazioni sulla newsletter del GLOBE), si può da un lato apprezzare la qualità di fondo dell’idea dell’evento formativo, puntuale al punto da apparire persino precoce rispetto allo scenario ortopedico internazionale. Dall’altro va rilevato che, a fronte di un sostanzioso grant dall’industria farmaceutica, tempi e modalità del progetto appaiono incompatibili con quanto necessario a produrre del materiale scientificamente rilevante e in grado di indirizzare l’ortopedico verso una maggiore appropriatezza degli interventi diagnostico-terapeutici. Il risultato più apprezzabile, e da un certo punto di vista più sorprendente per chi si interessa da anni dell’applicazione pratica della ricerca clinica in Ortopedia e Traumatologia, è stato sicuramente l’aver stimolato riflessioni e discussioni fra i partecipanti, non solo sui temi in esame ma anche sulla metodologia della raccolta dati e sulla gestione del progetto, come raramente se ne sentono ai nostri congressi nazionali. Superate le polemiche iniziali, innescate da aspettative eccessive o diffidenze nei confronti del progetto, abbiamo assistito a una progressiva presa di coscienza delle problematiche connesse a una raccolta dati - necessaria al monitoraggio clinico, ancor prima che alla ricerca - e a un crescente spirito critico, capace di cogliere implicazioni e limiti delle "risposte" fornite dalla letteratura scientifica. Si avverte dunque la necessità di un numero crescente di iniziative di questo tipo, ma con strategie di gestione delle risorse disponibili in linea con gli standard internazionali.

20 dicembre 2004

 
     
  Bibliografia

Documento in PDFConsensi alla Clinical Governance, SiotNews (PDF)
 
     
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